La pandemia di covid-19 ha inflitto un durissimo colpo al tessuto socioeconomico del nostro paese. Ora però sembra che il peggio sia passato e si inizia a parlare di timida ripresa e prudente ripartenza. Gli ostacoli e i problemi sono molti e per nulla semplici da affrontare. Ma sono state lanciate sul tavolo anche tante idee e suggerimenti, alcuni improbabili e altri molto più fattibili ed efficienti. La legalizzazione della marijuana è una di quelle idee che potrebbe aiutare l’economia italiana a risollevarsi e ripartire.
L’impatto economico della criminalità
In italia, abbiamo già compiuto qualche passo verso la legalizzazione della marijuana. Quella light si può trovare nei cannabis shop, fisici e online, e in certi casi quella classica può essere prescritta per uso medico.
Ma la strada è ancora lunga, e tutto il mercato di marijuana ad alto contenuto di THC rimane in mano alla criminalità. Criminalità che ovviamente non paga alcuna tassa o imposta, e non contribuisce in nessun modo all’economia del paese. Quantificare il danno, perché di danno si tratta, inflitto alle casse statali dallo spaccio illegale di marijuana è difficile, se non impossibile. Dopotutto si tratta per definizione di un mercato tenuto accuratamente nascosto. Però si possono fare delle stime, e in un suo rapporto la Prohibitions Partners indica un massimo di trenta miliardi di euro, in dieci anni. Un gruzzolo considerevole. Anzi, diciamo pure immenso.
Denaro che, in particolare durante questo durissimo momento, potrebbe finanziare tanti piccoli miracoli in tutto il paese. Certo, va detto che le stime si riferiscono ad un paese completamente funzionante, e sicuramente andrebbero riviste al ribasso nella situazione attuale. Ma probabilmente non di molto. E in ogni caso si tratta, anche da un punto di vista del semplice principio, di un flusso economico che va a rimpinguare e sostenere attività illecite, con tutto ciò che ne consegue. Una criminalità ben fornita di liquidi infatti è molto più difficile da colpire di una povera.
Gli effetti della legalizzazione della marijuana in Italia
Il primo effetto della legalizzazione sarebbe l’assorbimento di quei trenta miliardi nel computo economico statale. Naturalmente sarebbe sciocco pensare che tutti e trenta i miliardi finirebbero in mano allo stato, fino all’ultimo centesimo. Dopotutto rimarrebbe sempre qualche coltivatore/spacciatore illegale, e cercare di eliminare il sottobosco illecito è un’impresa impossibile. Ma il grosso del giro d’affari non è prodotto dai piccoli coltivatori, bensì da quelli grandi. Che allo stato attuale sono o molto ben nascosti e ammanicati con le forze dell’ordine, o esteri.
Una legalizzazione porterebbe anche i grossi produttori ad abbandonare il mantello dell’illegalità e uscire allo scoperto. Nel caso di quelli locali, questo significherebbe meno corruzione e più controlli. Mentre smantellare l’importazione di marijuana estera taglierebbe via un consistente flusso di denaro in uscita dal paese. Ancora meglio, non si tratterebbe di tagliare, ma di redirigere i finanziamenti verso aziende nostrane. Aziende che ricadono nella legislatura italiana, e come tali pagheranno le tasse al bel paese.
Non solo tasse
Ma i benefici non si limitano al solo incremento nel gettito fiscale. Legalizzare la marijuana implicherebbe infatti anche l’uscita allo scoperto di tutti i posti di lavoro che orbitano attorno alla coltivazione e al commercio della ganja. Questi sono posti di lavoro tradizionalmente invisibili, e privi di qualunque tipo di garanzia e controllo. La coltivazione della marijuana illegale è infatti un’impresa che viene mantenuta segreta, così come il suo spaccio.
Così facendo non solo diventa impossibile accedere alle agevolazioni a monte, come quelle finanziarie, ma anche agli aiuti necessari. Nello sventurato caso di un infortunio sul lavoro infatti, non esiste alcuna forma di assicurazione, e anzi tali eventi vengono tenuti accuratamente nascosti, a discapito di chi ne viene colpito. In questo caso, una legalizzazione della marijuana permetterebbe all’Italia di allineare anche questi posti di lavoro a quelli comuni. Gli imprenditori potrebbero accedere a tutti gli strumenti finanziari a disposizione delle aziende legittime, e alle tutele collegate. Anche i lavoratori ne trarrebbero parecchi benefici, non solamente pensionistici. I luoghi di lavoro diverrebbero ispezionabili e le condizioni di sicurezza migliorerebbero quasi certamente.
Tutta una classe di attività legate all’erba potrebbero sorgere e prosperare, basti pensare al successo che hanno i coffee shop in Olanda.
Non solo benefici per produttori e lavoratori
Produttori e lavoratori non sarebbero i soli a guadagnare qualcosa dalla legalizzazione della marijuana in Italia. Ci sono anche i consumatori.
La necessità di evadere i controlli dello stato costituisce un immenso rischio per i commercianti illegali di marijuana, che alzano quindi i prezzi alle stelle. Inoltre non esiste alcuna forma di controllo sulla bontà del prodotto. L’unica garanzia di qualità è la reputazione del venditore, che può tranquillamente tirare un bidone e scomparire impunito.
Tutto questo cambierebbe se la marijuana venisse legalizzata. I prezzi innanzitutto calerebbero, venendo a mancare il rischio intrinseco dell’illegalità.
Aumenterebbe di molto anche la varietà. Ora come ora, non c’è molta libertà nella scelta della ganja illegale, mentre quella light ha dimostrato come una liberalizzazione da ai consumatori un’immensa libertà. Finché si tratta di cannabis light infatti, potete scegliere tra un enorme ventaglio di possibilità. Silver Haze, Cookies, Cosmic Poison, c’è solo l’imbarazzo della scelta, visita il nostro cannabis shop online! Una legalizzazione della marijuana permetterebbe ai consumatori italiani di estendere ancor di più il campo delle possibilità.
E non dimentichiamoci della concorrenza. Anche senza degenerare nella concorrenza selvaggia di stampo speculativo, una sana competizione contribuisce da sempre a mantenere il prezzo di un bene basso e la sua qualità alta. A tutto beneficio dei consumatori finali, che si ritroverebbero a navigare un mercato molto più stabile, e dagli standard qualitativi più chiari.
Ciò si rifletterebbe su un consumo più controllato e misurato (e tassato), che probabilmente aumenterebbe pure. Infatti non pochi italiani ammettono che non consumerebbero con piacere della marijuana, se solo non fosse illegale. Dopotutto, in molti la sostituirebbero al tabacco, sostanza a quanto pare ben più dannosa.
La strada della legalizzazione della marijuana è ancora lunga per l’Italia
Nonostante i palesi benefici economici, e non solo, c’è ancora molto da fare per legalizzare l’erba. La situazione è, ironicamente, un po’ fumosa e non si capisce bene quanto la legge italiana sia pronta ad aprirsi. Forse i tempi non sono ancora maturi, infatti non esiste nemmeno a livello europeo una linea condivisa, e ogni stato segue la sua (ad esempio, ci sono parecchie differenze tra la legislazione cannabis italiana e svizzera). Però il progresso sembra esserci, anche se lento.
La liberalizzazione della cannabis light è un passo avanti che sta già iniziando a mostrare i suoi frutti. Tanti cannabis light shop sono nati in tutta Italia, sia fisici che online, come lo stesso WeWeed Shop, dove potete trovare marijuana totalmente legale e a basso contenuto di THC. La cannabis light non è assolutamente priva di effetti benefici, anzi. Quindi per il momento gli italiani non sono messi troppo male. Però, come si suoi dire, c’è sempre spazio al miglioramento. Anche in campo legislativo.
C’è da sperare che il momento di crisi che il paese sta attraversando possa dissolvere i preconcetti e spingere i legislatori a considerare seriamente l’utilità, sia sociale che economica, di una legalizzazione sensata e libera.