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Marijuana in gravidanza: cosa sapere per la salute di madre e bambino

Staff WeWeed

marijuana gravidanza
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Quali sono gli effetti della marijuana in gravidanza? È sicuro assumerla? E quali conseguenze può avere sul bambino? Rispondiamo insieme a queste domande.

La gravidanza è uno dei momenti più delicati nella vita di una donna. E sicuramente il momento fondamentale per tutti, dato che ogni essere umano è nato e nascerà a seguito di una gravidanza. Sembra una banalità da dire, ma spesso si sottovaluta il processo della creazione di una vita, scordandoci che tutti noi proveniamo da questo avvenimento incredibile che ha luogo nel corpo della donna. La gravidanza oltre che un periodo intimo è anche un periodo di grandi responsabilità. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, no? Il potere di dare la vita è il più grande che riesca ad immaginare. È quindi giusto, doveroso, chiedersi: come influiscono le abitudini della madre sulla gravidanza? In questo caso: che effetto può avere assumere marijuana in gravidanza?

Rispondiamo a queste domande con la scienza, rimettendoci alle conoscenze degli esperti!

Fumare cannabis in gravidanza

Come per il fumo di sigaretta e l’alcol il consiglio principale è quello di non assumere sostanze che possano fare del male al bambino mentre lo si porta in grembo. Il fumo di marijuana non fa eccezione. Come non dareste da bere un goccetto di whisky a un bimbo appena nato, allo stesso modo è naturale pensare che sballarsi con il feto dentro la pancia non sia la scelta più salutare per il bambino.

marijuana in gravidanzaPerché fumare marijuana in gravidanza è pericoloso?

La risposta è molto chiara e semplice: i principi attivi della cannabis superano la placenta e raggiungono il feto. Il THC è il principio attivo stupefacente principale della cannabis ed è in grado di oltrepassare la placenta e raggiungere il bambino. Questo principio è valido anche per altre sostanze attive sul sistema nervoso, come la nicotina (dal fumo di sigaretta) e l’alcol. Quando si fuma o si beve durante una gravidanza si permette alle sostanze psicoattive di fare effetto anche sull’organismo del proprio bambino. Gli studi che riguardano l’assunzione di marijuana in gravidanza non sono molti, ma hanno tutti evidenziato effetti clinici negativi più o meno forti sullo sviluppo del feto maggiormente evidenti a lungo termine una volta che il bimbo è nato.

A questo punto ci si potrebbe chiedere se la marijuana light possa essere assunta in gravidanza. Anche se questa varietà di cannabis contiene THC in quantità molto meno elevate può rappresentare ugualmente un pericolo per il feto. Questo significa che anche in piccolissime quantità il THC influisce negativamente sulla formazione e la crescita del bambino. Sarebbe opportuno smettere di fumare durante una gravidanza.

Lo studio Canadese su più di 650 mila gravidanze

Il consumo di marijuana in gravidanza è stato studiato recentemente in Canada. Nello studio di 650 mila gravidanze hanno osservato che l’1,4% delle donne partecipanti allo studio ha fatto uso di cannabis durante la gravidanza. In questa percentuale la maggior parte erano ragazze sotto i trent’anni. Durante lo studio i ricercatori hanno monitorato quante di queste donne avessero avuto problemi durante la gravidanza facendo particolarmente attenzione ai parti prematuri, al peso del neonato e alla mortalità fetale.

Dallo studio sono emersi dati che lasciano pensare che l’uso di marijuana in gravidanza porti un maggior rischio di andare incontro ad un parto prematuro. Correlato a questo c’è quindi un maggior rischio di dare alla luce bambini con necessità di cure particolari nelle terapie intensive neonatali. L’uso di marijuana in gravidanza, sopratutto nelle prime settimane può causare l’espulsione anticipata del feto causandone l’aborto. La marijuana non è l’unico fattore causa di queste problematiche, infatti chi fumava cannabis in gravidanza poteva fare uso anche di altre sostanze come il tabacco e l’alcol. Analizzando i dati in modo da pareggiare gli altri fattori di rischio, in ogni caso, i ricercatori hanno affermato che usare marijuana aumenta le probabilità dell’insorgere di queste problematiche.

Estratti di CBD della marijuana in gravidanza, fanno male?

Abbiamo visto che assumere THC è dannoso per la madre e per il feto, aumentando il rischio di problemi durante la gestazione. Ma cosa si sa riguardo al CBD ed in particolare degli estratti come l’olio di CBD che non contengono tetracannabinolo?

Il cannabidiolo (CBD) è un principio attivo della marijuana che ha effetti positivi e calmanti negli adulti, questa sostanza è sicura nel trattamento di patologie come l’ansia, ma potrebbe non essere adatta al trattamento di queste problematiche quando si sta portando avanti una gravidanza. Come avviene per alcuni alimenti e farmaci, il cannabidiolo potrebbe non essere salutare per il feto. Le ricerche finora svolte sugli effetti della molecola sui feti sono poche e non molto approfondite, per questo prima di assumere il CBD sarebbe meglio parlarne con il proprio medico. Molte donne usano o hanno usato il CBD per ridurre la nausea dovuta alla gravidanza.

In generale assumere estratti di CBD ad uso terapeutico è più sicuro rispetto a fumare la marijuana light, stando sempre attenti che questi estratti non contengano nemmeno in minima percentuale il THC. Ma potrebbe comunque avere effetti negativi dati dalla sua capacità di influenzare il sistema endocannabinoide e di conseguenza anche le funzioni base dell’organismo.

marijuana in gravidanzaQuali sono gli effetti del CBD sul feto?

Per determinare gli effetti del cannabidiolo sui feti ci sono pochissimi dati ancora. In ogni caso però è noto che già nelle primissime fasi della gravidanza il feto è dotato del suo sistema endocannabinoide. Questo sistema è presente in tutti gli umani e anche in alcuni animali come cani e gatti. Il suo scopo è quello di regolare moltissime funzioni vitali come la regolazione del sonno, della fame e la termoregolazione.

Dagli studi effettuati sugli embrioni dei topi risulta che il THC inibisce lo sviluppo degli embrioni che abbiano meno di 8 cellule. Un altro cannabinoide naturale presente nel corpo umano, noto come anandamide, ferma lo sviluppo dell’embrione. Da studi separati si sa che il CBD può aumentare i livelli di anandamide dell’organismo umano. Questo fa supporre che assumere CBD in gravidanza possa portare da avere effetti negativi sullo sviluppo del feto. Speriamo in futuro si possa approfondire questo ramo di ricerca e che le donne in dolce attesa possano avere idee più chiare sull’uso degli estratti della marijuana in gravidanza.

Se stai valutando di assumere CBD per alleviare qualche aspetto spiacevole della gravidanza parlane prima con il tuo medico esperto.

Conclusioni sulla marijuana in gravidanza

L’uso della marijuana in gravidanza può portare a conseguenze anche gravi per lo sviluppo del bambino. Il THC passa attraverso la placenta ed entra direttamente in contatto con il feto, se l’embrione è poco sviluppato ne può inibire la crescita. Per questo, come si procede per il fumo di tabacco e alcune medicine, è bene non fumare marijuana in gravidanza, nemmeno quella light. L’uso di estratti di CBD a scopo terapeutico è ancora poco studiato, ma è saggio muoversi con i piedi di piombo. Prima di assumere qualunque estratto al CBD quando si è in dolce attesa è meglio leggere bene l’etichetta e parlarne con il proprio medico esperto che saprà valutare la vostra condizione medica. Una volta portata a termine la gravidanza sarà possibile assumere il CBD e usufruire dei suoi benefici serenamente.

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