Tra gli esperti di cannabis e i coltivatori, i tricomi sono tenuti in alta considerazione. Ma dove sono e quali funzioni svolgono nella pianta di marijuana?
I tricomi sono la parte della cannabis che si occupa di produrre la resina da cui deriva l’hashish, il BHO, lo Shatter e il Wax. È a livello dei tricomi che si producono le sostanze psicoattive (THC) e i principi attivi curativi della pianta (CBD).
Cosa sono i tricomi?
I tricomi sono microscopiche strutture piliformi, impossibili da vedere ad occhio nudo, che rivestono la superficie delle cime e delle foglie di zucchero della cannabis. La loro struttura è simile a piccoli peli che terminano con una testa fungiforme o arrotondata.
I tricomi non sono da confondere con i pistilli. Questi ultimi sono strutture dalla conformazione filamentosa e priva di testa, sono molto più grandi e visibili ad occhio nudo rispetto ai tricomi, e sono inoltre destinati alla funzione riproduttiva. La colorazione dei tricomi varia a seconda dello stadio di crescita della pianta. Inizialmente trasparenti durante i diversi stadi del ciclo di fioritura diventeranno color latte ed infine ambrati una volta maturi.
Esistono tre categorie di tricomi:
- bulbosi;
- capitati sessili;
- capitati peduncolati (che si occupano della produzione di terpeni e cannabinoidi);
La funzione dei tricomi nella cannabis
In natura i tricomi svolgono una funzione protettiva della pianta. Le sostanze prodotte da queste minuscole strutture protegge la pianta da molti funghi e insetti. Inoltre i terpeni prodotti dai tricomi capitati peduncolati, nascondono il profumo delle foglie scoraggiando gli erbivori che vogliano nutrirsi della pianta.
Un’altra funzione fondamentale di queste microscopiche strutture è la produzione dello strato di resina che avvolge la pianta. Questo strato protettivo permette alla cannabis di sopravvivere in presenza di venti molto violenti sia molto caldi che a temperature sotto lo zero. Inoltre i tricomi proteggono la cannabis dai raggi UV solari.
I tricomi per l’aroma e la potenza
I coltivatori sapranno bene che i tricomi sono importantissimi. La resina per questa pianta è tutto. Queste minuscole fabbriche di cannabinoidi sono strettamente legate al sapore, alla potenza e all’odore della marijuana. I tricomi infatti si occupano della produzione della resina e di tutti i cannabinoidi propri della pianta, dal THC al CBD. È chiaro che nella cannabis light i tricomi sono specializzati nella produzione massiva di CBD e producono invece una bassissima percentuale di THC. Attenzione però: un’alta presenza di tricomi non significa necessariamente che la marijuana sia più potente.
Oltre ai principi attivi della cannabis i tricomi producono anche i terpeni responsabili del gusto e dell’odore delle cime della marijuana. Puoi approfondire la loro natura e funzione in questo articolo.
Quando i tricomi della pianta sono pronti, e le loro estremità prendono colorazioni ambrate, il bravo coltivatore saprà riconoscere il giusto mix tra tricomi lattiginosi e tricomi ambrati per determinare il momento della raccolta.
Come abbiamo visto i tricomi svolgono un’importante azione di filtro dei raggi UV per la pianta. Questo perché i raggi ultravioletti sono fondamentali per la produzione dei principi attivi e dei terpeni a livello dei tricomi. Le piante di cannabis che possono usufruire al meglio dello spettro luminoso giusto daranno anche le piante con miglior aroma e potenza.
I moderni dispositivi di illuminazione a LED colmano il gap tra la coltivazione indoor e la coltivazione outdoor. Si pensava infatti che le piante coltivate indoor potessero produrre infiorescenze di una qualità minore rispetto alle piante coltivate sotto i raggi del sole. Oggi non è più così, grazie alle lampade LED che garantiscono alla cannabis lo spettro di luce perfetto per lo sviluppo dei suoi tricomi.
>>Puoi sfogliare tante altre curiosità sulla cannabis light cliccando qui
I prodotti della cannabis e tricomi
Come abbiamo visto i tricomi producono la resina e tutti i principi attivi della cannabis. Di conseguenza è grazie a loro che si può usufruire dei prodotti resinosi e non dell’erba. Queste minuscole strutture sono alla base di tutti i prodotti a base di cannabis. I metodi di estrazione dei principi dalla pianta di marijuana sono diversi, ma la materia prima sono sempre i tricomi.
Piccola curiosità sui tricomi e la coltivazione della cannabis
Tra i coltivatori girano trucchi insoliti, frutto delle loro sperimentazioni, per aumentare la produzione di tricomi. Uno di questi metodi consiste nel lavare con acqua ghiacciata le radici delle piante. Questo processo dovrebbe portare ad aumentare il numero dei tricomi garantendo una maggiore produzione di cannabinoidi e terpeni. Questo lavaggio viene effettuato intorno all’ultima settimana della fase di fioritura. Anche se la scienza non prova con certezza la maggiore produzione di tricomi in questo caso, si potrebbe ipotizzare che il freddo funzioni come forma benefica di stress.