La marijuana crea dipendenza? Vediamo cosa dicono i dati a riguardo

Staff WeWeed

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Parlando di marijuana e dipendenza il dibattito si fa acceso. Tra chi sostiene che sia impossibile e chi invece la demonizza, cerchiamo di chiarire i dubbi!

Sicuramente l’argomento marijuana e dipendenza fa scaldare gli animi. Cerchiamo di analizzare i dati e dare una risposta il più possibile chiara alla domanda del titolo.

La marijuana e la dipendenza

La dipendenza è una condizione in cui il bisogno di un farmaco o di una sostanza diventa irrefrenabile. Secondo i dati a disposizione del NIDA circa il 9% degli individui che inizia a usare la cannabis sviluppa una dipendenza dalle sostanze in essa contenute. La percentuale aumenta fino al 25-50% quando si parla di consumatori abituali di marijuana che ne fanno uso quotidianamente. Se si può dire che i consumatori occasionali di queste sostanze difficilmente sviluppano una dipendenza, è assolutamente vero che gli utilizzatori abituali devono stare ben più attenti. L’abuso delle sostanze contenute nella cannabis può portare allo sviluppo di una dipendenza.

I sintomi della dipendenza da marijuana

La dipendenza da marijuana si manifesta nell’incapacità del soggetto di interrompere nel lungo periodo l’uso dello stupefacente. Secondo il National Cannabis Prevention and Information Centre in Australia, la dipendenza da canapa può essere manifestata da una serie di  comportamenti osservabili che indicano un possibile disturbo da utilizzo di cannabis. Ad esempio un’ossessione nella ricerca, nel consumo e nel parlare di cannabis, mettendo in atto comportamenti insoliti. Altro segno della dipendenza è il nervosismo e l’ostilità derivanti dal non riuscire a soddisfare il bisogno della sostanza.

Nei casi più gravi e rari alcuni individui dipendenti dalla marijuana sviluppano psicosi, disturbi dell’umore e della personalità. Queste persone potrebbero non riconoscere il loro problema o non riuscire a cessare l’utilizzo pur conoscendo i pericoli e le conseguenze.

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Perché si sviluppa la dipendenza dalla marijuana?

Un utilizzo prolungato della canapa porta a uno squilibrio dei sistemi regolatori dell’organismo. Il THC e altri cannabinoidi interagiscono direttamente con il sistema endocannabinoide (leggi qui per saperne di più). Questo sistema di controllo si occupa di regolare moltissime funzioni del corpo umano, tra cui mangiare, dormire, il desiderio sessuale e altre funzioni neurali. L’uso smodato di marijuana porta a una modifica del sistema di produzione delle molecole endocannabinoidi del nostro corpo (quelle cioè che produciamo normalmente). Se queste molecole non sono più prodotte e si interrompe l’uso di cannabis, il soggetto dovrà affrontare l’astinenza prima di tornare a produrre autonomamente le sue molecole. La dipendenza da marijuana è correlata a diversi fattori:

  • la frequenza di utilizzo
  • tasso di THC (maggiore è la presenza di THC maggiore sarà la possibilità di diventare dipendenti)
  • metodi di assunzione
  • età del consumatore (soggetti di età inferiore cadono più facilmente nella dipendenza)
  • tempo di utilizzo (nuovi utilizzatori hanno meno probabilità di diventare dipendenti rispetto a chi ne fa uso da tempo)

Tutti questi fattori vanno a sommarsi e creano un quadro complessivo del rischio in cui si incorre nell’usare queste sostanze. Ad aumentare il rischio si presenta anche l’assuefazione. Infatti più si fa uso di cannabis più si sentirà la necessità di consumarne per ottenere gli stessi effetti. Si parla comunque di casi limite in cui il soggetto fa uso di marijuana tutti i giorni, anche più volte al giorno.

Le vie della disintossicazione

Per disintossicarsi dalla marijuana si ricorre principalmente all’aiuto di figure professionali di supporto psicologico. Raramente si ricorre a un supporto farmacologico perché non esistono farmaci riconosciuti per il trattamenti del disturbo di dipendenza da marijuana. Potrebbero a tal fine essere prescritti dei farmaci che stimolino la produzione naturale di endocannabinoidi in modo da accelerare la disintossicazione e rendere l’astinenza meno pesante.

L’astinenza a cui va incontro chi decide di smettere l’uso della cannabis presenta sintomi strettamente connessi alla carenza di produzione di endocannabinoidi. Il soggetto sarà irritabile, nervoso, potrà presentare crisi d’ansia, depressione e problemi d’insonnia. Questi sintomi anche se non clinicamente gravi si presentano nel 42% dei soggetti che decidono di disintossicarsi.

Se pensi di essere dipendente dalla marijuana cerca supporto professionale tramite il tuo medico curante e l’aiuto di un professionista specializzato nella cura delle dipendenze.

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E la cannabis light?

Sono ancora in atto degli studi a lungo termine per poter rispondere a questa domanda con assoluta certezza. Dai dati osservati attualmente si può affermare che la scarsa presenza di THC renda molto più difficile lo sviluppo di una dipendenza. Il principio attivo della cannabis light è il CBD dalle molteplici qualità benefiche, che non ha effetti psicotropi. In questo tipo di marijuana quindi viene a mancare il fattore ludico ricreativo che spinge molto spesso i consumatori di cannabis a utilizzare con più frequenza questa sostanza. Perciò si può dire che sembra impossibile sviluppare una dipendenza da cannabis light.

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