Da quando la cannabis light è stata dichiarata legale in Italia, sono molti i consumatori che hanno deciso di avviare una propria produzione. In questa nuova guida vi raccontiamo i processi base per coltivare canapa light indoor, con un occhio attento ai vantaggi di questo sistema di coltivazione.
Dove comprare le giuste sementi
Una buona cosa da fare, prima di avviare la propria coltivazione di canapa light, è studiare le sementi e le diverse qualità presenti sul mercato. Scegliere le varietà di canapa giuste, certificate, vi aiuterà non solo a ottenere la qualità desiderata, ma anche a evitare eventuali problemi a livello legale. La cosa migliore è rivolgersi a un rivenditore autorizzato e noto nel settore; questo per essere sicuri di acquistare semi di canapa presenti nel catalogo europeo di specie autorizzate, con valori di THC sotto la percentuale normata (0,2%). Inoltre, rivolgersi al giusto fornitore, con feedback positivi e una clientela fedele e soddisfatta, vi garantirà varietà di semi selezionati e di buona qualità. La cosa più saggia, inoltre, una volta acquistate le sementi, è di conservare il cartellino che certifichi l’acquisto legale, in caso di futuri controlli.
Al momento, le varietà coltivabili in Italia sono 78, delle quali 8 locali. Si tratta, in tutti i casi, di specie risultanti da selezioni naturali e artificiali, con lo scopo di ottenere prodotti con bassi livelli di THC. Ognuna di queste differisce non solo per livelli di THC contenuti, ma anche per adattabilità al terreno, semplicità di coltivazione e uso finale consigliato. Tra queste, ad esempio, la Futura 75 e la Carmagnola sono tra le più adatte in caso di coltivazione con finalità tessile; la Finola si presta bene alla produzione di oli al CBD (poiché ne contiene in buona concentrazione) e la Ferimon è la tra le preferite per l’ottimo rapporto CBD e THC.
Come avviare la propria coltivazione di canapa light indoor
Coltivare canapa light indoor richiede un ambiente adatto a ospitare le nostre piante, e alcuni accorgimenti specifici. Quello che vi serve è una growroom, lampade di illuminazione a led, acqua costante (meglio con un sistema di irrigazione automatico) e temperatura ambientale medio-alta. È consigliabile anche avere un motorino che favorisca il ricambio d’aria nella stanza, per permettere alla vostra coltivazione di prosperare. La crescita della cannabis, però non richiede attenzioni particolari, e questa non si dimostra una coltivazione complessa. Può essere seminata infatti senza una meticolosa preparazione del terreno, anche se avere a disposizione un letto umido e ricco di sostanze nutrienti ne favorisce la crescita e la diffusione. Tra i nutrienti, azoto, potassio, zolfo e fosforo sono i più utili e una delle vie più agili per ottenere il giusto rapporto tra questi è attraverso la tecnica del sovescio.
Una volta piantata, la marijuana light cresce velocemente e spunta già dopo una decina di giorni. Per il primo mese e mezzo la pianta si radica e aumenta il fogliame, fase di crescita che si protrae in natura fino al solstizio d’estate. Da qui in poi comincia il processo di fioritura. Nella coltivazione indoor siamo noi a regolare il ciclo di crescita e di fioritura della pianta; diminuendo le ore di luce giornaliera simuliamo infatti l’ingresso nella stagione invernale e l’inizio della fioritura.
Possiamo raccogliere la nostra canapa light una volta che la maturazione è completa, ovvero quando la pianta ha raggiunto un’infiorescenza che riteniamo soddisfacente. Indoor, questo avviene circa 90 giorni dopo la semina. In natura, invece, intorno alla fine di settembre.
Quali sono i vantaggi di coltivare la canapa light indoor?
Coltivare la canapa light indoor offre numerosi vantaggi. In primis, il pieno controllo della produzione, con gestione autonoma di temperatura, umidità e ogni altro fattore che possa condizionare la qualità finale del nostro prodotto. E poi, ovviamente la possibilità di produrre a ciclo continuo, senza interruzioni durante l’anno. Il tempo di maturazione della marijuana light è infatti di circa di tre mesi, cosa che permette fino a quattro produzioni l’anno. Inoltre, una coltivazione indoor garantisce protezione da buona parte dei parassiti e delle malattie, e facilità nel debellare le poche minacce che possono intaccare la nostra canapa.
La nostra conclusione è dunque che coltivare cannabis light certificata è un ottimo metodo per assicurarsi una qualità controllata e un ciclo costante; a patto che si presti attenzione alle norme di legge (legge 242/2016 e circolare del Ministero delle politiche agricole) e si acquisti le sementi giuste.
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