Tutti conosciamo gli effetti di una canna, ma in pochi si avventurano nel mondo della cannabis edibile. Quali sono gli effetti della marijuana da mangiare?
Quando si parla di cannabis da mangiare si parla anche di microdosi. Perché? La cannabis ha effetti molto diversi per quanto riguarda la potenza quando si ingerisce rispetto a quando si inala. Come avrai capito in quest’articolo parleremo esclusivamente della cannabis thc edibile e non della marijuana legale o light conosciuta in Italia. Dobbiamo quindi dare uno sguardo principalmente oltre oceano! Da quando la marijuana è diventata legale in California, ad esempio, gli chef si sono sbizzarriti aprendo locali e ristoranti con cibo a base di cannabis.
Mangiare la marijuana
Rispetto a fumare la cannabis, mangiarla ha un effetto molto più potente. L’esperienza psicoattiva che si ottiene mangiando la marijuana è molto più forte e duratura. Alcuni consumatori addirittura trovano troppo forti gli effetti derivati da questo metodo di assunzione. Prima di poter inserire la cannabis nel cibo è fondamentale farla andare incontro alla decarbossilazione. Questo perché le cime di marijuana prima di essere bruciate contengono THCA che diventa THC solo a seguito della decarbossilazione.
La decarbossilazione è un processo che è necessario compiere prima di mangiare marijuana al fine di attivarla. Questo processo avviene ad alte temperature e per questo è necessario scaldare la marijuana. Se non si decarbossilano i principi attivi non saranno efficaci, mangiare marijuana non darà gli effetti sperati. Per assicurarsi che la vostra cannabis sia decarbossilata e quindi sia attiva al momento dell’assaggio, dovete esporla ad alte temperature per un certo periodo di tempo. In genere si consigliano 105-116°C per 30-45 minuti. Alcuni suggeriscono anche 120°C, ma in generale è sempre meglio non superare questa soglia. Se si esagera con la temperatura e il tempo di esposizione si rischia di rovinare irreparabilmente l’erba, perciò meglio non esagerare. Intorno ai 150°C sia i cannabinoidi che i terpeni iniziano a degradarsi. Per mangiare marijuana profumata e saporita, oltre che efficace meglio tenersi sui 105°C.
Come decarbossilare la marijuana
La cannabis può essere decarbossilata utilizzando il forno preriscaldato dopo aver spezzettato la marijuana in pezzi più piccoli. Dopo il processo potrebbe aver preso un aspetto marrone-dorato e una consistenza friabile. Un’altro metodo per decarbossilare la marijuana è la cottura sottovuoto. Questo processo richiede di spezzettare la cannabis ottenendo una grana grossolana. Poi deve essere sigillata sottovuoto in una busta di plastica trasparente. A questo punto potete immergere in una pentola con acqua un circolatore ad immersione impostato a 95°C. Quando la temperatura è raggiunta inserite la pentola nell’acqua e lasciatela per 1 ora. La vostra cannabis è decarbossilata.
Gli effetti del mangiare marijuana sul corpo
La cannabis nel cibo colpisce con una forza da non sottovalutare, con effetti che possono anche risultare troppo forti per chi non è preparato. Come mai?
Quando ci apprestiamo a mangiare la marijuana dobbiamo considerare in che modo agisce sul nostro corpo. Mentre inalando la cannabis si ha un effetto immediato che passa in relativo poco tempo, mangiando marijuana l’effetto arriva in ritardo e dura più a lungo. Si parla di circa 45 minuti o 1 ora di ritardo rispetto a quando si è ingerita la dose e l’effetto sarà molto più potente e duraturo. Per questo motivo è fondamentale dosare la quantità di THC nel cibo, gli effetti di troppa marijuana potrebbero rivelarsi eccessivi e spiacevoli.
Un po’ di scienza
Quando il THC viene assorbito a livello polmonare entra subito in circolo ed arriva al cervello. Li inizia a dare i suoi effetti psicotropi. Successivamente il THC in eccesso dal cervello viene portato al fegato e viene processato diventando 11-idrossi-tetraidrocannabinolo (11-OH-THC). Questa molecola è molto più potente, ma con questo metodo di assunzione poco THC diventa 11- OH-THC. Per questo anche con una dose più alta di THC inalare il fumo da effetti più blandi e meno duraturi.
Se il metodo di assunzione si svolge nel mangiare la marijuana gli effetti sono ben diversi. Quando si ingerisce il THC questo segue il percorso del cibo fino ad arrivare nell’intestino. Da qui passa nel circolo sanguigno per arrivare direttamente al fegato. In questo modo tutto il THC assunto viene trasformato in 11-OH-THC. Gli effetti di questo metodo sono più lenti ad arrivare, infatti devono aspettare la digestione, ma hanno una potenza alla quale raramente si è preparati le prime volte.
Questa molecola digerita dal fegato si lega in modo più facile ai recettori del sistema endocannabinoide e produce effetti molto più psichedelici e potenti rispetto al THC. La principale differenza tra i due metodi è quindi che, a differenza del fumo, mangiare marijuana trasforma tutto il THC in 11-OH-THC. Questo si traduce in effetti psichedelici più forti e duraturi ( la molecola può restare in circolo dalle 6 alle 10 ore).
Si spiega così il grande successo in California, dei ristoranti che offrono cibo a base di marijuana con THC ai loro clienti. Mangiare marijuana è il metodo migliore per ottenere gli effetti di uno sballo potente e duraturo.
Dosare la cannabis nel cibo
Come abbiamo visto quando si parla di magiare marijuana è necessario stare attenti al dosaggio per controllare gli effetti molto potenti delle sostanze psicotrope. Mentre fumando si può regolare sul momento il livello degli effetti della cannabis, quando si mangiano i principi attivi non si ha controllo perché gli effetti si percepiscono in ritardo e tutti in una volta. Per queste ragioni è necessario calcolare con precisione i grammi di marijuana che si mangiano e monitorare la propria reazione a un dato dosaggio. Con l’esperienza si imparerà a conoscere il dosaggio che si adatta meglio al proprio organismo. Nella cucina specializzata infatti si parla di microdosi ragionando in termini di milligrammi.
Vuoi scoprire qualcosa in più divertendoti? Leggi questo articolo in cui pariamo di un programma di cucina a base di cannabis. In Italia la cannabis con THC non è legale, per questo prima di poterla provare nel cibo dovremo aspettare la tanto attesa legalizzazione. Nel mentre però possiamo godere i benefici della cannabis light in cucina.