Effetti cannabis e Crack a confronto: vediamo le differenze

Staff WeWeed

effetti cannabis
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La Cannabis è una pianta da cui si ricavano alcune sostanze cosiddette “droghe leggere”, come la marijuana e l’hashish. Il suo uso da parte dell’uomo sembra aver avuto inizio molti secoli fa, in quanto riferimenti alle sue proprietà sono stati ritrovati nei testi sacri indiani e nei più antichi trattati di medicina tradizionale cinese. Sebbene dotata di proprietà psicoattive dovute alla presenza di molecole come il THC, la potenza degli effetti della cannabis è, normalmente, piuttosto contenuta. In molti paesi infatti, la marijuana è considerata legale e il suo uso è ammesso sia a scopo terapeutico che ricreativo. In Italia la situazione è leggermente più complicata di così, quella considerata marijuana legale da noi è la cannabis ad alto contenuto di CBD e basso THC.

Gli effetti di Cannabis e Crack sono diversi tra loro sia nella natura che nella potenza. La prima è una droga leggera mentre la seconda è molto pericolosa.

Il Crack è una droga derivata dalla lavorazione del cloridrato di cocaina. La sua comparsa e la sua diffusione sembrano essere piuttosto recenti, risalendo alla metà degli anni ottanta. Questa potente droga, derivato fumabile della cocaina, viene assunta inalando il fumo dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica o lattine. Gli scricchiolii provocati da questa operazione danno origine al nome “crack”. Stupefacente molto potente e pericoloso, è nato inizialmente come sostituto fumabile della cocaina. La continua inalazione di quest’ultima, infatti, distrugge alla lunga i tessuti nasali dell’utilizzatore.

Quali sono gli effetti della Cannabis

La Cannabis è una pianta contenente molti principi attivi, dalle svariate proprietà. Alcune di queste molecole, dette cannabinoidi, hanno effetti relativamente innocui per l’uomo, o addirittura benefici, mentre altre possiedono proprietà psicotrope. Sono proprio queste ultime a far si che questa famosa pianta sia ancora illegale in molti stati. Prima tra tutte, il THC o delta-9-tetraidrocannabinolo, è la molecola più discussa in quanto principale responsabile degli effetti psicotropi. Ma lo “sballo” da THC non è l’unico effetto a cui si può andare incontro consumando i derivati della cannabis.

Effetti fisici e neurologici della Cannabis

Riduzione della pressione intraoculare, aumento del senso di appetito, tachicardia, riduzione del senso di dolore, sono tra i principali effetti fisici che il consumo esagerato di sostanze come marijuana e hashish può portare.

Gli effetti neurologici, invece, riguardano principalmente quelle aree del cervello in cui i recettori dei cannabinoidi sono maggiormente presenti. Tutti noi possediamo questi recettori perché il nostro corpo produce naturalmente e autonomamente delle molecole che vi si legano, dette endocannabinoidi. I recettori dei cannabinoidi sono molto presenti ad esempio: nel cervelletto, che coordina i movimenti del corpo; nell’ippocampo, che gestisce le funzioni di apprendimento e di controllo dello stress; nella corteccia cerebrale, associata alle funzioni cognitive elevate. Ma anche in molti altri tessuti de nostro organismo.

Tra i possibili effetti collaterali psicologici derivanti dall’assunzione da Cannabis si trovano ansia, brevi crisi psicotiche, difficoltà di concentrazione, diminuzione dei riflessi e ridotta stabilità della postura. Più raramente, a seguito dell’assunzione di quantità molto elevate, si può riscontrare nausea anche molto pesante. Questi effetti variano nella loro intensità in base al soggetto che sta facendo uso della sostanza e anche in base alla quantità consumata. Si tratta, in ogni caso, di effetti tipici di quelle sostanze categorizzate come “droghe leggere”, di cui marijuana e hashish (entrambe ricavate dalla cannabis) sono le più diffuse. Una caratteristica importante delle droghe leggere è che non sono generalmente in grado di causare dipendenza fisica in chi le assume, ma solo dipendenza psicologica. È rilevante notare che ad oggi non esistono casi noti di overdose da cannabis.

Quali sono gli effetti del Crack

Il discorso, per quanto riguarda il Crack, è molto diverso. Stiamo parlando in questo caso di uno stupefacente altamente pericoloso in grado di indurre velocemente una forte dipendenza sia fisica che psichica. Il Crack viene sintetizzato a partire dalla cocaina in polvere, con una base debole (solitamente bicarbonato di sodio) che rende la sostanza pura precipitandola ed eliminando l’acido cloridrico che la rendeva solubile in acqua. Questa reazione richiede calore per svolgersi, come quello di una fiamma (per questo si usa spesso mettere la cocaina in un cucchiaio e poi porre questo sopra la fiamma di un accendino o una candela).

Gli effetti del Crack si fanno sentire molto velocemente e in maniera molto intensa, e durano in genere pochi minuti. Forza, energia, euforia, eccitazione sono le sensazioni ricercate da chi fa uso di questa sostanza, ma il prezzo è molto caro. Sorpassata questa prima fase euforica infatti, si avverte spesso un forte senso di depressione, accompagnato non di rado da stati paranoici, nervosismo, insonnia, ansia e mancanza di appetito. Il desiderio di una nuove dose si ripresenta quindi con molta prepotenza, portando a un sempre minore tempo tra una assunzione e l’altra. La morte per overdose da Crack è purtroppo una realtà più che concreta. Bastano circa 800 mg per rischiare di andare incontro a ictus, infarti o arresti cardiaci.

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Cosa si può dedurre da tutto ciò

Fare uso di prodotti derivati dalla cannabis, come la marijuana, non è neanche lontanamente paragonabile al fare uso di sostanze pericolose e dannose come il Crack. Gli effetti delle prime sono molto blandi se messi a confronto con quelli della cocaina o dei suoi derivati. Ciò nonostante, fino a qualche tempo fa la legge italiana non faceva distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, e l’utilizzo di marijuana era punito nello stesso modo in cui era punito quello di droghe molto più dannose. Da allora le cose sono cambiate notevolmente e in tempi recenti la cannabis sta ricominciando a vedere apprezzate le sue proprietà non solo in campo ricreativo, ma anche terapeutico.

La Cannabis Light e i suoi effetti

In Italia l’unico tipo di cannabis legalmente coltivabile e commercializzabile è la cannabis light. La legge 242/2016 disciplina l’uso di questa pianta sul suolo del nostro paese. Questa varietà di cannabis è stata selezionata per possedere un bassissimo contenuto di THC (dallo 0,2 allo 0,6%), annullando così ogni rischio di effetti psicotropi. Il suo potere calmante e rilassante però, dato da altri cannabinoidi come il CBD, è del tutto presente e ciò rende la marijuana light un ottimo modo per distendere i nervi senza infrangere nessuna legge. Magari dopo una dura e stressante giornata di lavoro. Per sapere di più su quali siano le differenze tra erba legale ed erba illegale qui in Italia, puoi dare un’occhiata a questo articolo a tema.

Edibili, olii al CBD e tanti altri prodotti sono nati negli ultimi tempi per permettere a chiunque di usufruire degli effetti della cannabis light. Ovviamente oltre alle più classiche infiorescenze di cannabis legale.

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