CBD effetti sul cervello: Iniziamo dicendo che tanti studi dimostrano che il CBD favorisce la neurogenesi e riduce la degenerazione cognitiva dovuta all’età, alle malattie e ai traumi. La sua interazione con la dopamina, inoltre, aiuta la memora e la concentrazione.
Il CBD, o cannabidiolo, è un composto della cannabis studiato anche per i suoi potenziali benefici cognitivi. Non produce effetti psicoattivi come il THC dunque è la soluzione ideali per chi non vuole avere gli effetti collaterali dovuti agli effetti psicotropi.
Cosa Fa il CBD al Cervello?
Una ricerca pubblicata nel 2021 e portata avanti da Albert Batalla, Julian Bos, Amber Postma e Matthijs Bossong, grazie all’utilizzo di tecniche “neuroimaging“, conferma che l’uso di CBD può portare cambiamenti sostanziali nell’attività e nelle connessioni celebrali. Questi effetti sono stati rilevate sia durante uno stato di riposo del paziente che durante l’esecuzione di compiti che coinvolgono l’attività cerebrale, sia in persone sane che in persone affette da malattie psichiatriche.
Il CBD pare dunque che possa influenzale positivamente il funzionamento delle reti neuronali funzionali del cervello rilevanti nel campo di disturbi psichiatrici.
Fonti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7858248/
Calo delle funzioni Cognitive
La degenerazione cognitiva è un processo che può essere dovuto a diversi fattori, tra cui l’età, i traumi e le patologie. È caratterizzata da una diminuzione delle funzioni cognitive che possono includere memoria, la capacità di concentrazione, le capacità di ragionamento e le capacità di apprendimento.
L’età è uno dei principali fattori di rischio per la degenerazione cognitiva. Con il passare del tempo, le strutture cerebrali possono degenerare compromettono il funzionamento del cervello stesso e diminuendo le performance cognitive.
Questo fenomeno generalmente si verifica quando le cellule cerebrali, o neuroni, subiscono danni o muoiono. Questo può avvenire a causa dell’età, di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson, di traumi cranici, ictus, tumori cerebrali, infezioni o esposizione a tossine.
Altre situazioni che contribuiscono alla degenerazione cognitiva possono essere le mutazione genetiche a livello del DNA. Ad esempio, queste mutazioni genetiche, possono essere responsabili di alcune forme di malattie neurodegenerative, come la malattia di Huntington o alcune forme di Alzheimer e Parkinson.
Quando di parla di calo delle funzioni cognitive dovute all’età, è da ricordare che, proprio con l’avanzare dell’età il corpo è meno efficace nel riparare il DNA danneggiato. Questo può portare a un accumulo di mutazioni genetiche nel tempo e causare l’apoptosi, o morte cellulare programmata. Il che può risultare in una perdita di neuroni e, quindi, a una diminuzione delle funzioni cognitive.
Nonostante tutto ciò che abbiamo appena citato, è importantissimo sottolineare che, sebbene la degenerazione cognitiva sia solitamente associata all’invecchiamento, questo –non è un processo inevitabile. Molti fattori, tra cui uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata e una costante attività mentale e fisica, possono contribuire a tutelare le funzioni cognitive durante l’invecchiamento!!
Degenerazione Cognitiva e Cannabis: In Che Maniera Agisce il Cannabidiolo?
.Il CBD, componente principale della cannabis light, possiede proprietà antinfiammatorie e simil-antipsicotiche. La sua capacità di migliorare l’insufficienza cognitiva non è stata però esplorata a fondo. L’obiettivo di uno studio del 2016 è stato quello di esplorare questa eventualità più nel dettaglio.
Ciò che è risultato è che il CBD migliora la cognizione in diversi modelli di insufficienza cognitiva, inclusi modelli di disturbi neuropsichiatrici (schizofrenia), neurodegenerativi (malattia di Alzheimer), neuro-infiammatori (meningite, sepsi e malaria cerebrale) e neurologici (encefalopatia epatica e ischemia cerebrale).
Ad oggi esiste solo un’indagine clinica sugli effetti del CBD sulla cognizione nei pazienti affetti da schizofrenia, sfortunatamente con negativi!
In questo studio non è stato possibile determinare l’efficacia del CBD nel migliorare la cognizione nella schizofrenia. Tuttavia, vista la capacità del CBD di ripristinare la cognizione in numerosi altri studi di insufficienza cognitiva, è necessario effettuare ulteriori indagini sulla sua efficacia, in particolare nei casi di schizofrenia.
Per riassumere in breve: il CBD ha dimostrato un potenziale nel migliorare la cognizione in vari modelli di deficit cognitivo, inclusi la schizofrenia e altre malattie neurodegenerative e neuroinfiammatorie. Nonostante manchino ancora prove cliniche solide che dimostrino la sua efficacia nei pazienti affetti da schizofrenia, la sua capacità di mitigare i deficit cognitivi in altre condizioni, consiglia di svolgere ulteriori studi per andare più a fondo!
Fonti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27884751/
CBD Effetti sul Cervello e sulla Memoria: Ci sono Degli Studi a Riguardo?
Uno studio pubblicato nel 2011 ha sperimentato gli effetti del CBD sulla memoria, scoprendo interessanti risultati. Ora vi raccontiamo questo studio nel dettaglio!
Obiettivi:
Questo studio si è concentrato nell’esaminare gli effetti del cannabidiolo nei ratti con deficit di memoria e di deterioramento cognitivo causato da sovraccarico di ferro.
Metodologia:
Ai ratti è stato somministrato ferro o una sostanza neutra nel periodo compreso tra il 12° e il 14° giorno di vita. A due mesi di età, hanno ricevuto tramite iniezione una quantità di CBD pari a 5.0 o 10.0 mg/kg. Subito dopo la somministrazione di CBD, i ratti partecipavano ad una sessione di allenamento in cui dovevano riconoscere degli oggetti che non avevano mai visto. Per valutare gli effetti del trattamento con CBD in cronico, questi ratti hanno ricevuto giornalmente una dose di cannabidiolo per due settimane consecutive. Dopo 24 ore dall’ultima iniezione, i ratti sono stati sottoposti nuovamente all’addestramento di riconoscimento degli oggetti.
Risultati:
I risultati hanno dimostrato che una singola iniezione di CBD alla dose più elevata è stata sufficiente a ripristinare la memoria nei ratti esposti al ferro. Il trattamento cronico con cannabidiolo ha migliorato la capacità di riconoscimento degli oggetti, e di conseguenza la memoria, in questi ratti.
Conclusioni:
Questo studio ha quindi confermato un potenziale positivo nell’impiego del CBD nel trattamento del declino cognitivo associato a malattie neurodegenerative.
Rimane comunque necessario eseguire ulteriori studi, inclusi test clinici su esseri umani affetti da patologie neurodegenerative, per poter confermare in maniera definitiva l’efficacia del CBD in questo campo.
Fonti: https://link.springer.com/article/10.1007/s00213-011-2449-3
Cosa Succede se Assumi CBD?
Quando assumi CBD, questo interagisce con il nostro corpo in tante maniere.
Il CBD, come noto, interagisce con il sistema endocannabinoide (ECS), un complesso sistema del nostro corpo che gioca un ruolo cruciale nella regolazione di funzioni corporee come il sonno, l’umore, l’appetito e la risposta immunitaria. Il CBD si lega in modo debole ai recettori CB1 e CB2 del ECS, ma il suo principale meccanismo d’azione sembra coinvolgere l’inibizione di un enzima chiamato “FAAH“, che ha la funzione di degradare l’ “anandamide“, un endocannabinoide naturale. Aumentando i livelli di anandamide, il CBD può esercitare effetti antiansia e antipsicotici.
Inoltre, il CBD può interagire con i recettori della serotonina (5-HT1A), che possono influenzare l’umore e l’ansia. Si è osservato anche che il CBD influenzi il sistema dopaminergico, influenzando i meccanismi legati al senso di ricompensa e al senso di piacere.
Quale È l’Effetto Collaterale di Maggior Rilievo del Cannabidiolo?
I CBD, nonostante i tantissimi effetti benefici, non presenta effetti collaterali di rilievo. Gli unici effetti collaterali riportati in realtà non dipendono direttamente dal CBD ma dal metodo di assunzione di quest’ultimo. Alcuni di questi possono essere: secchezza delle fauci, riduzione dell’appetito, stanchezza e in alcuni casi sonnolenza!