Con l’avvento dei vaporizzatori portatili si è aperto un mondo per gli amanti di tabacco e marijuana, che finalmente hanno la possibilità di gustare gli aromi che preferiscono in ogni momento. La scelta è davvero tanta, ma a noi interessa un prodotto in particolare. Il liquido per sigaretta elettronica al CBD (da non confondere con l’olio cbd edibile).
Liquidi per sigaretta elettronica al CBD e le differenze con il THC
Come succede per la marijuana vera e propria, anche per gli eliquid alla cannabis esistono due grosse categorie. I liquidi ad alto contenuto di cannabidiolo (CBD), e quelli con invece un’alta concentrazione di tetraidrocannabinolo (il famoso THC). In questo caso non parliamo di semplici gusti, che possono variare, ma proprio di presenza dei principi attivi.
E proprio come la marijuana legale, anche gli eliquid alla cannabis devono rispettare certe specifiche per essere legali nel nostro paese. Non entreremo nel dettaglio di quali sono queste specifiche, anche perché la materia è davvero complessa. Però possiamo andare sul sicuro dicendo che, qui in Italia, gli eliquid al THC sono illegali, a meno che non presentino concentrazioni del principio attivo praticamente trascurabili. Per quanto riguarda i liquidi per sigaretta elettronica alla cannabis con alto contenuto di CBD invece la situazione è diversa, e più rosea. Questi ultimi infatti sono legali o tollerati, e riescono a coniugare tutti i vantaggi del principio attivo all’assenza di combustione.
Come si produce il liquido per sigaretta elettronica alla cannabis con CBD?
Il liquido per sigaretta elettronica alla cannabis è, a livello macroscopico, identico sia nel caso di alta concentrazione di THC che di CBD. La differenza sta infatti al livello molecolare, e ricalca quella tra marijuana tradizionale e light. Non sorprende quindi che anche il metodo di estrazione sia comune a entrambe le qualità. Si parte sempre dalla materia prima vegetale: infiorescenze ma anche steli e foglie di cannabis. Naturalmente le infiorescenze sono le parti della pianta con più alta concentrazione di principio attivo. Ma, e qui sta uno dei vantaggi dell’e liquid, anche le parti meno pregiate e poco gustose da fumare possono essere utilizzate per estrarre il CBD. Il che si traduce in una resa migliore della pianta e meno sprechi di materia prima.
Dalla materia vegetale viene quindi estratta la resina con una varietà di metodi. C’è chi la estrae a caldo, e chi a freddo. Alcuni procedimenti hanno come risultato una frazione solida di principio attivo concentrato, mentre altri preferiscono dissolverlo direttamente in un qualche solvente. Ed è proprio quest’ultima maniera quella tipicamente preferita, almeno quando non si parla di grosse industrie.
Anche se il procedimento d’estrazione con solvente è unico, cambiano però i solventi specifici. Infatti, come per gli e liquid al THC, alcuni utilizzano l’alcool come solvente, altri perfino l’acqua. Ma in genere, si preferisce utilizzare olio di cocco o glicerina, quasi sempre di origine vegetale.
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Come svapare l’e-liquid al CBD
Il liquido per sigaretta elettronica alla cannabis è un normalissimo e liquid. Con la differenza che possiede un’alta concentrazione di CBD. Può perciò essere caricato come sempre nella cartuccia dell’e-cig e svapato senza difficoltà.
Val la pena però fare delle precisazioni. L’e liquid al CBD è, per sua stessa definizione, concentrato. Il che significa che chi è abituato a fumare in maniera classica, tabacco o ganjia che sia, deve fare un minimo di attenzione. La concentrazione e, in un certo senso la purezza, del principio attivo è infatti parecchio più alta di quello che si trova nella marijuana vegetale. Il consiglio migliore è quindi quello di andarci piano con le concentrazioni e non pensare che il fatto di svapare o fumare da tanto fornisca una sorta di “resilienza” agli effetti. Conviene iniziare con percentuali e dosaggi bassi, e vedere come ci si trova, invece che partire subito in quarta con l’e-juice più potente sul mercato.
Meglio fumare o svapare?
La domanda sorge spontanea: è meglio fumare o svapare? La risposta però non è altrettanto semplice. O meglio, come spesso succede, dipende dai gusti. Ci sono infatti delle differenze tra svapo e fumo, e una volta che le conosciamo, possiamo prendere in autonomia la decisione migliore.
La prima, più importante differenza è che nello svapo non c’è combustione. Detta così sembra una cosa da poco ma in realtà è estremamente importante. Gran parte degli effetti deleteri del fumo, principalmente di tabacco e in parte minore anche di marijuana, deriva proprio dall’inalazione dei composti organici derivanti dalla combustione. Non solo, quando si brucia del tabacco non si stanno bruciando solo foglie, ma anche una quantità di additivi utili a mantenere stabile il prodotto e facilitare la combustione. Additivi che non sono proprio un toccasana.
In una sigaretta elettronica invece non c’è nulla di tutto questo. Il liquido non viene bruciato, ma riscaldato e atomizzato finché diventa vapore. Non presenta quindi contaminanti come pece o catrame, ma solo i principi attivi e gli aromi propri del liquido. Oltre naturalmente alla base del liquido stesso, ma abbiamo già detto che solitamente si utilizzano gliceroli inodori e quasi sempre insapori, che quindi non influenzano l’esperienza finale.
Altra considerazione che bisogna fare è che, per forza di cose, un liquido per sigaretta elettronica alla cannabis non potrà mai contenere tutte le sostanze presenti nella marijuana vegetale. Questo può essere un vantaggio, come uno svantaggio. Chi preferisce un gusto preciso e non apprezza quello della marijuana ma vuole godersi comunque il CBD lo troverà un aspetto positivo. Mentre chi ama la gamma completa e inimitabile degli aromi delle infiorescenze (ad esempio, una Critical Lime è ben diversa da una Purple Haze) lo vedrà come uno svantaggio. La scelta, come sempre, sta a voi.
Liquido per sigaretta elettronica alla cannabis CBD: cosa offre il mercato
Se dopo aver considerato le differenze volete provare un e liquid CBD, può essere utile una panoramica sull’offerta che potrete trovare.
Naturalmente, partiamo col dire che si può sempre tentare una produzione propria. In quel caso la quantità e le concentrazioni sono tutte a discrezione vostra. Anche se, come abbiamo visto in un altro articolo, creare liquidi alla cannabis fai da te non è molto sicuro, e inoltre le percentuali non saranno subito ben bilanciate.
Nel caso invece di produzioni commerciali le quantità vanno dai 20 ai 200 milligrammi di CBD per 10 millilitri di liquido. Può sembrare un range immenso, ma in realtà è utile poter partire da un dosaggio molto basso e incrementarlo alla bisogna. Inoltre poi nulla vieta di diluire ulteriormente il liquido per ottenere tutte le concentrazioni intermedie.