Tutti oramai sanno che è possibile (anche se la questione rimane fumosa) coltivarsi qualche piantina per uso personale. Ma per quanto riguarda la coltivazione del tabacco? Vediamo com’è la situazione in italia.
Cosa dice la legge sulla coltivazione del tabacco
In prima battuta, si potrebbe pensare che coltivare tabacco in Italia sia illegale. Dopotutto le sigarette e tutti i derivati del tabacco sono monopolio di stato. Non passa mese infatti che qualche novello contrabbandiere non venga pizzicato mentre cerca di attraversare la frontiera con il bagagliaio pieno di stecche di sigarette straniere, e multato di conseguenza.
Coltivazione tabacco Italia: è legale?
La verità è che la coltivazione del tabacco in Italia non è illegale. Lo è la sua vendita, delle foglie sfuse così come di tutti i suoi derivati. Ma per quel che riguarda la semplice coltivazione, non c’è alcun divieto. O meglio c’era, fino agli anni settanta, quando anche lo stato si rese conto che la richiesta di sigarette e tabacco in genere sovrastava di parecchio l’offerta fornita da importatori o coltivatori di stato.
Quindi sì, coltivare tabacco in Italia è legale. Ma, come capita spesso in questi ambiti, la faccenda non è così semplice.
Coltivare tabacco in casa: si può fare?
Anche se legalmente parrebbero non esserci ostacoli, ci sono comunque dei limiti da rispettare. Infatti per rimanere all’interno dei confini dettati dalla legge, la coltivazione deve essere destinata ad un esclusivo utilizzo personale, o comunque sicuramente non industriale o commerciale.
E poi bisogna ovviamente considerare anche il clima e le esigenze delle piante di tabacco, che sono abituate a latitudini più basse di quelle Italiane.
Tuttavia, con un po’ d’impegno e di capacità, la risposta è sì, sono permesse le coltivazioni tabacco casalinghe.
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Quanto se ne può coltivare e si può vendere?
Abbiamo accennato ad alcuni dettagli legislativi, vediamoli ora un po’ più nel dettaglio.
Coltivare tabacco è legale, sì. Ma questo non è un liberi tutti, anzi. Anche se la legge ne permette la coltivazione infatti, rimane valido il divieto di commercio. Perciò se il raccolto risultante è più consistente di quello plausibile per un utilizzo personale, diventa improvvisamente illegale.
Stesso dicasi se il coltivatore possiede dei macchinari atti a trattare il tabacco o trasformarlo in prodotti finiti. Anche quello rappresenta una violazione della legge, perché implica uno scopo commerciale della coltivazione.
Se invece ci si limita a qualche pianta, coltivata e trattata in maniera completamente artigianale e in quantità limitate, non c’è alcun problema.
Come coltivare il tabacco in casa
Abbiamo visto i limiti da rispettare per rimanere nella legalità, ma se non disponessimo di un terreno agricolo, sarebbe comunque possibile coltivare del tabacco?
Anche in questo caso, la risposta è sì. Si può fare, anche se non è semplicissimo.
La pianta del tabacco è, tipicamente, molto resistente e tollerante del terreno, ma non per questo regge bene la coltivazione indoor. La temperatura perfetta oscilla intorno ai 25 gradi, caratteristica relativamente semplice da ottenere indoor. Però bisogna anche fare attenzione a fornire un qualche tipo di substrato organico alle piantine, che in sua mancanza produrrebbero delle foglie molto pallide e smorte. Anche se non per questo meno buone.
Tutti i passaggi per la coltivazione
Ma quindi, se possediamo un piccolo terreno o anche solo un vaso bello capiente nel balcone, quali sono i passi da seguire per capire come coltivare tabacco in casa?
Per procedere a piantare tabacco bisogna ottenere dei semi di buona qualità.
Dopodiché vanno fatti germinare. E questo si può fare in diversi modi, dal classico cotone imbevuto d’acqua, ad una miscela altamente drenante di sabbia fine e terriccio, a dei mix specifici appositamente preparati per la germinazione.
È sufficiente spargere i semi sul terreno, e innaffiarlo molto delicatamente, meglio se con un nebulizzatore. Questo perché i semi del tabacco sono molto piccoli e leggeri e rischiano di venir portati via dal flusso d’acqua di un’innaffiatura troppo impetuosa.
Fatto ciò, bisogna mantenere l’ambiente molto umido, innaffiando quindi molto spesso, e particolarmente caldo, intorno ai 26 gradi.
In una o due settimane dovrebbero quindi nascere i primi germogli, e a questo punto possiamo abbassare la temperatura (tenendola comunque sopra i 20 gradi) e diminuire l’umidità, facendo sempre attenzione al benessere della pianta.
A questo punto si tratta solo di aspettare che le piante crescano. Quando poi inizieranno ad apparire le prime foglie gialle, ecco che si potranno raccogliere, essicare, e infine, fumare.