Macedonia del Nord: erede nominale della leggendaria Macedonia Alessandrina, ai giorni nostri uno staterello balcanico come tanti altri. Ma forse il rinascimento culturale è vicino, almeno per quanto riguarda la legalizzazione della cannabis.
Coffee shop e legalizzazione nei Balcani
I Balcani non sono l’Olanda, e tantomeno l’America. Se è semplice immaginare un tranquillo e caratteristico coffee shop nascosto tra i canali di Amsterdam, fare lo stesso con la periferia degradata di Skopje è ben più difficile. E la stessa differenza passa, in genere, anche tra le due mentalità. Quella olandese, e quella americana in misura minore, sono aperte e tolleranti, mentre quella balcanica… Molto meno.
Se a questo aggiungiamo lo strano rapporto che gli ottomani avevano con la marijuana, otteniamo un ambiente non proprio fertile per la nascita di coffee shop e simili luoghi di appressamento della ganja.
Però forse tutto questo sta per cambiare.
Perché la legalizzazione cannabis in Macedonia del nord sarebbe un fatto eclatante
Come detto, la Macedonia del Nord è uno stato poco a nord della Grecia, uno dei tanti emersi dopo la frammentazione politica dell’area balcanica. Fin dalla dissoluzione dell’Impero Ottomano la Macedonia si è trovata sempre in mezzo a travagli e guerre, a volte clandestine, a volte esplicite e sanguinarie.
Quando l’esistenza stessa di uno stato è una faccenda così instabile, la legislazione che ne deriva è estremamente interessante. Quando si è posti tra l’incudine e il martello della geopolitica infatti, ogni legge deve essere attentamente considerata prima di essere promulgata.
Ed è per questo che la legalizzazione della cannabis, traguardo che la Macedonia del Nord sembra stia per raggiungere, fa notizia.
Zoran Zaev sulla liberalizzazione della cannabis
Zoran Zaev è il primo ministro della Macedonia del Nord, ma come spesso succede, quella politica è una parentesi di una carriera più ampia. Carriera che nel caso di Zaev è finanziaria.
E forse è anche per questa sua familiarità con il lato imprenditoriale della politica che lo scorso novembre ha fatto alcune interessanti dichiarazioni in un’intervista al tedesco Deutsche Welle.
La depenalizzazione e la legalizzazione della marijuana possono aiutare molto il turismo e l’ospitalità, il piano è di controllarla come ad Amsterdam.
L’idea è di permettere il consumo di marijuana nei luoghi turistici, come Skopje, in caffè esistenti e nuovi, posto che rispettino i migliori standard di ventilazione e possano provare la qualità della loro cannabis.
Queste parole sulla legalizzazione della cannabis, estratte e tradotte da un’intervista in macedone, possono sembrare poco importanti, ma in realtà significano molto.
In primo luogo, non sono semplici speranze, ma pongono dei limiti ben precisi. Non si tratterà di una legalizzazione generica, ma controllata. Il che è anche prevedibile, visto il focus sui centri turistici. Immaginate infatti che figura ci farebbe, se invece della Super Skunk che avete ordinato in un coffee shop a Skopje vi arrivasse dell’erba pessima e di dubbia provenienza. Va detto che tutto questo sistema di controllo si tradurrà in una tassazione praticamente certa dei proventi, ma questo capita sempre.
E poi c’è l’aspetto legislativo.
Una legalizzazione della cannabis, anche se limitata e ristretta a poche città, è pur sempre una legalizzazione. E una volta incrinata la barriera che ostacola la libertà degli amanti della marijuana, la crepa tenderà ad allargarsi sempre più rapidamente. O almeno questa è la speranza degli osservatori del settore.
Una volta tanto poi, non saranno solamente gli appassionati a beneficiare di quest’apertura, ma uno stato intero.
Marijuana legalizzata e Macedonia del Nord
Con questi primi, timidi passi verso la legalizzazione della cannabis, la Macedonia del Nord si avvicina quindi a quel nucleo europeo progressista e liberale, capeggiato dall’Olanda. Così facendo prende anche le distanza da altri paesi più geograficamente vicini ma coi quali c’è ancora qualche ostilità. Come, tanto per fare un esempio, la Bulgaria.
È difficile, forse anche prematuro, pensare che questa mossa possa avere impatto sul di legalizzazione in paesi come il nostro, ma la possibilità esiste. Indubbiamente è un segnale di ammodernamento proveniente da una parte dell’europa spesso ritenuta retrograda e antiquata.
Chissà che anche i nostri politici non si sentano ispirati e decidano di fare altrettanto. Dopotutto, l’ONU lo sta facendo.