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Hashish tagliato, come riconoscerlo

Staff WeWeed

tagliare hashish
Indice

COME RICONOSCERE L’HASHISH TAGLIATO

Come fare a riconoscere se l’hashish è stato contaminato? Quali pratiche seguire e tutto quello che c’è da sapere in questo articolo su come tagliare hashish e riconoscerne i vari tipi.

Prima di illustrare passo per passo come riconoscere un buon tipo di hashish o di hashish legale, chiariamo prima di cosa si tratta.

Cercare infatti un prodotto di buona qualità potrebbe risultare difficile se non si hanno ben chiare le varie differenze. Si tratta di un prodotto ricavato dalle ghiandole della resina, meglio note come tricomi. Raccolte tramite macchinari oppure a mano, i tricomi vengono rimossi immergendo ila cannabis nell’acqua ghiacciata. Alla fine verrà fuori una resina, appunto l’hashish.

Si presenta sotto forma di tavolette o stanghette. A dipendenza della provenienza può essere verde, rosso, marrone chiaro, marrone scuro o nero. 

HASHISH TAGLIATO: PERCHÉ SI FA

È vero sicuramente che i rivenditori cercano di utilizzare sostanze a basso costo e facilmente acquisibili come agenti di taglio, per imitare gli effetti desiderati o le caratteristiche fisiche della droga da tagliare, far sembrare maggiore la quantità e la purezza di una dose o rafforzare e prolungare i suoi effetti e quindi migliorare i margini di profitto.

Tagliare fumo è una pratica diffusa nell’illegalità. 

HASHISH BUONO, COME CAPIRE SE LO È

La prima regola per capire se il nostro prodotto è di buona qualità, è testarne l’odore, che dovrà essere aromatico e intenso. Esistendo diversi tipi di produzione, è meglio evitare quelli con odori troppo forti o stantii, peggio ancora con odore di plastica.

Se il taglio hashish presenta questo tipo di odore, significa che l’hashish potrebbe essere stato tagliato con agenti di taglio potenzialmente pericolosi o dannosi. 

Da preferire sempre e comunque prodotti legali.

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PURIFICAZIONE HASHISH, COME AVVIENE

E’ importante capire come purificare hashish, poiché esistono diversi modi per farlo. Se si desidera purificarlo autonomamente, bisogna per primo procurarsi una bustina di tè o caffè.

Svuotiamo il contenuto delle bustine, vi aggiungiamo dentro l’hashish e mettiamo in infusione all’interno di una tazza con acqua bollente. Bisognerà lasciarlo in infusione fino a che non ci si accorge che l’hashish abbia perso qualsiasi sostanza nociva, che si notano da eventuali residui presenti nel fondo della tazza. Potrebbero anche fuoriuscire anche odori sgradevoli.

Si conclude l’operazione asciugando la bustina con delicatezza, per poi inserirla in un forno per lasciarla asciugare. La purificazione dell’hashish ti permetterà di ottenere una sostanza di qualità migliore, più leggera e più gradevole da consumare, in quanto garantisce una sensazione di rilassatezza. 

QUALI SOSTANZE PUÒ CONTENERE L’HASHISH NON PURO

In genere le sostanze per tagliare il fumo sono di vario tipo, si distinguono in:

– diluenti, cioè composti/sostanze inerti che influiscono sul peso o sull’aspetto della sostanza, come glucosio, lattosio, bicarbonato di sodio ecc.
–  adulteranti, sostanze con un effetto di qualche tipo/psicoattivo, addizionate per modificare in vario modo gli effetti della droga, come caffeina, lidocaina, benzocaina, paraffina hashish.
– contaminanti, infatti non bisogna dimenticare la possibile presenza di sostanze chimiche risultanti dalle varie fasi di produzione, lavorazione e trasporto delle droghe o dalla contaminazione ambientale.

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