Cos’è l’esame tossicologico del capello e a cosa serve
Già in passato qui sul blog di Weweed abbiamo trattato l’argomento dei test antidroga, oggi andremo a vedere nello specifico come funziona l’esame del capello e in quali circostanze è possibile essere sottoposti a tale controllo. A fine articolo daremo anche qualche informazione in più riguardo l’efficacia di questo test sul rilevamento del consumo di marijuana legale (cannbis light).
Esame del capello: cos’è
L’esame tossicologico del capello è un test utilizzato per accertare il consumo di una data sostanza da parte del soggetto esaminato. Tra i vari test disponibili, l’analisi del capello è uno dei più accurati e per certi versi “temibili”, in quanto consente di individuare l’avvenuto consumo anche se distante nel tempo, ed è pressoché impossibile da falsare.
L’analisi del capello può trovare tracce di: marijuana, cocaina, oppiacei e in generale di tutte le sostanze stupefacenti.
E’ possibile incappare in un esame del capello per patente, controlli sul posto di lavoro, accertamenti farmacologici e altre situazioni.
Tuttavia è vero che il costo del test del capello è maggiore rispetto agli altri test antidroga, pertanto potrà essere più comune imbattersi in un test salivale, del sangue o delle urine.
Analisi del capello, come funziona
Ma come funziona operativamente il test del capello? Vediamolo insieme.
Prima di tutto viene prelevata una ciocca di capelli dal soggetto da testare. Successivamente la ciocca viene divisa in due parti. La prima parte viene esaminata immediatamente e, in caso di risultato positivo, verrà effettuato un controllo sulla seconda parte.
L’esame tossicologico del capello sfrutta la struttura stessa dei bulbi piliferi. Questi, infatti, sono costantemente riforniti di sangue che, in caso di assunzione di sostanze, ne contiene e trasporta le tracce. Man mano che il capello cresce si allontana dal bulbo pilifero, ma mantiene nella sua struttura le informazioni dei metaboliti delle stesse sostanze assunte. Questo rende possibile il rilevamento anche a mesi di distanza.
Oltretutto, grazie a una tecnica chiamata “analisi segmentale”, è possibile avere una chiara idea del mese in cui il consumo è avvenuto.
Partendo dal presupposto che i capelli crescono di circa 1 cm al mese, una ciocca lunga 10 cm potrà fornire informazioni riguardanti i 10 mesi precedenti alla data del test.
Analisi del capello e THC
Come si comporta il test del capello in caso di assunzione di THC?
Come per tutte le altre sostanze, anche in caso di assunzione di THC l’esame del capello può fornire dettagli fino a molti mesi prima.
Inoltre è bene fare attenzione anche all’assunzione di canapa al CBD: alcuni tipi di test, infatti, rilevano solamente la presenza dei principi attivi, indipendentemente dalla quantità. Come saprete, la marijuana al CBD contiene delle percentuali di THC che, seppur minime, possono risultare nei test, specie se il consumo è frequente.
Questo invece non avviene se i prodotti assunti sono dei concentrati derivati dalla canapa legale, come ad esempio l’olio cbd.
Ci sembra tuttavia doverosa una considerazione: spesso su internet è possibile trovare dei metodi improbabili secondo i quali è possibile alterare i risultati degli esami tossicologici.
Posto che, come abbiamo visto, nel caso del test del capello è pressochè impossibile, il nostro consiglio è comunque quello di diffidare di queste scorciatoie. Sebbene alcuni “metodi” siano abbastanza innocui (ma comunque fallimentari), in alcuni casi possono provocare dei veri e propri danni. Ad esempio, alcuni siti riportano come sia possibile alterare i risultati dell’esame del capello tramite dei lavaggi della cuoio capelluto con la varechina (o sostanze simili). Chiaramente questo sarebbe non solo inutile, ma rischierebbe di provocare delle lesioni alla cute.
Pertanto, il nostro consiglio è di fare attenzione a queste “soluzioni” casalinghe e improvvisate. Nel caso ci si debba sottoporre ad un qualsiasi esame tossicologico, è bene affrontare la cosa con giudizio e buon senso.
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