Negli Stati Uniti il modo dello sport continua a depenalizzare l’uso di marijuana: ora anche l’UFC consentirà agli atleti il consumo di cannabis.
Cos’è l’UFC
L’UFC (Ultimate Fighting Championship) è la lega statunitense di arti marziali miste, seguita da una media di 5,7 milioni di persone in tutto il mondo.
Di fronte a una popolarità sempre crescente è quindi importante che anche la lega di arti marziali si stia adeguando alla recente apertura degli sport nei confronti dell’uso di marijuana (come già raccontavamo qui).
A dare la notizia è stato il portavoce Jeff Novitzky, responsabile della lega per le questioni riguardanti la salute degli atleti. L’UFC ha dichiarato di depenalizzare l’uso di marijuana sulla base degli studi che dimostrano come il THC non sia considerabile come sostanza dopante o danneggiante.
Secondo Novitzky “è la giusta decisione. Perché mai la lega dovrebbe interessarsi a come gli atleti spendono il loro tempo libero? Gli effetti del THC durano ore, non giorni”, prosegue il responsabile, facendo riferimento al comportamento della sostanza psicoattiva.
Come tutti sappiamo, gli effetti del THC durano poche ore, mentre le tracce della sostanza nell’organismo possono rimanere anche per qualche giorno. Se questo in passato decretava l’esclusione degli atleti dalle competizioni, oggi non più.
“Ovviamente l’uso di marijuana il giorno dell’incontro rimarrà vietato“, precisa Novitzky, “e gli atleti saranno ancora soggetti alle decisioni delle varie Commissioni Atletiche statali, ma pensiamo che questo sia il primo passo verso la direzione giusta”.
Perché gli atleti MMA fanno uso di marijuana?
L’MMA è uno sport di contatto tra i più brutali al mondo e per essere preparati occorre un regime di allenamento molto rigido. Il THC e il CDB possono aiutare gli atleti nelle fasi di recupero.
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La marijuana e l’apparato muscolare
Per esempio, prendiamo l’apparato muscolare: gli atleti MMA passano estenuanti ore in palestra, tra attrezzi e incontri, mettendo a dura prova il proprio fisico. Ovviamente a tale lavoro deve corrispondere adeguato riposo e la cannabis, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche, aiuta a velocizzare questo processo.
In questo modo gli atleti riescono a mantenere un regime di allenamento serrato, senza rischiare però di affaticare troppo il fisico.
La marijuana e il sistema nervoso
Un’altro aspetto è quello neurologico: la stragrande maggioranza dei combattenti è spesso vittima di traumi cranici (di entità più o meno gravi).
E’ ormai largamente documentato come la cannabis possa favorire il recupero da danni cerebrali. Inoltre come aiuta a tenere sotto controllo alcuni disturbi psicologici che possono manifestarsi durante la riabilitazione (come ad esempio ansia e depressione).
A questo proposito va detto che è più indicata l’assunzione di marijuana al CBD, in quanto priva di effetti psicoattivi.
Altro punto focale è la gestione dello stress: gli allenamenti, gli infortuni e la pressione mediatica contribuiscono ad alzare il livello di stress.
A sua volta lo stress influisce sulla qualità del riposo, vitale per gli atleti. La cannabis aiuta anche in questo senso, supportando alcuni neurotrasmettitori responsabili dell’attività cerebrale e del rilassamento.
Ultimo aspetto, ma non meno importante, è il dolore.
Ovviamente nella vita dei combattenti il dolore è una presenza costante, con la quale bisogna imparare a convivere.
Che sia in seguito ad un infortunio, un trauma o anche un semplice affaticamento muscolare, generalmente agli atleti vengono prescritti farmaci oppioidi. Questi farmaci, per quanto efficaci, hanno numerosi effetti collaterali, tra cui quello di creare dipendenza.
Con la cannabis questo non succede: i suoi principi attivi impediscono agli impulsi dolorosi di raggiungere il cervello, offrendo sollievo agli atleti.
Auguriamo quindi ai combattenti MMA di godersi finalmente il loro meritato cannabinoidiolo, che sia THC o CBD.