Solitamente, quando si parla di Hashish ed estratti di Marijuana legale, ci si immagina una panetta morbida, di forma vagamente rettangolare. Forse tale è la più tipica, ma non l’unica forma che il fumo può prendere. Infatti esistono anche gli ovuli di fumo.
Cos’è l’ovulo di hashish
Ma che cos’è un ovulo di hashish?
Iniziamo dissolvendo subito uno dei fraintendimenti più classici, quello che l’ovulo di fumo sia in qualche maniera accomunabile a quelli utilizzati per il contrabbando di droghe pesanti. Non è così, e l’ovulo di fumo è semplicemente una maniera di conservare e trasportare l’hashish, e nulla ha a che vedere con la sua occultazione.
Visivamente, un ovulo di fumo si presenta come una pallina, o ovoide ellittico, di colore scuro. La superficie tende ad essere liscia e più lucida di quella della classica panetta. Questo a causa della lavorazione, che leviga l’esterno dell’ovulo.
Sebbene possa sembrare quasi una pietrolina, un ovulo di fumo di buona qualità è morbido al tatto, cedevole e granuloso. Non tende a sfaldarsi da solo, ma se riscaldato con il calore delle mani acquisisce rapidamente la plasticità tipica dell’hashish.
Tutto ciò, naturalmente, a patto che sia di buona qualità. Ma come fare a riconoscerla?
Come capire la qualità dell’hashish
La prima cosa da fare per dedurre la qualità di un ovulo di fumo, è ovviamente conoscere le diverse tipologie.
A seconda della provenienza infatti variano le caratteristiche da considerare, e ciò che ci si deve aspettare.
Ad esempio, la provenienza del fumo impatta notevolmente sul colore dell’ovulo. Un hashish di provenienza afghana infatti, il più “originale” secondo alcuni, sarà di un marrone molto scuro, quasi nero. E sarà anche leggermente appiccicoso, dato che la metodologia di produzione tradizionale dell’Afghanistan fa sì che rimanga una buona quantità di resina nel prodotto finito.
Altri paesi utilizzano invece altri metodi, concentrandosi magari sull’estrazione dei granuli di polline, che conferiranno un colore più chiaro all’ovulo di fumo.
Sebbene la gamma cromatica si estenda intorno a tutte le varie gradazioni di marrone-rosso, bisogna far attenzione al verde. Un ovulo verdastro infatti conterrà molto probabilmente residui di foglie o infiorescenze che, sebbene non siano in sé da buttare, contaminano leggermente l’hashish, rendendolo meno puro. Tali aggiunte non sono necessariamente negative, e a volte servono a bilanciare il gusto, ma vanno comunque considerate.
Infine, anche gli ovuli di fumo si prestano al classico saggio alla fiamma. Se riscaldando un pezzettino di fumo questo si dovesse solamente annerire, senza sciogliersi, è molto probabilmente di scarsa qualità, o contiene una quantità eccessiva di resina vegetale proveniente dallo stelo della pianta e non dai suoi tricomi.
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Come si conserva un ovulo di fumo
Una volta analizzate le diverse qualità e selezionato l’ovulo di fumo che più ci aggrada, come lo conserviamo?
Non ci sono particolari indicazioni da rispettare, se non quelle comuni a tutto l’hashish.
Sarebbe bene infatti mantenere gli ovuli di fumo al fresco, e in contenitori ermetici. Questo perché anche se la forma stessa dell’ovulo e la sua superficie liscia formano un’interfaccia quasi impermeabile con l’aria esterna, rimane comunque un’interfaccia porosa, mentre una pellicola da cucina o un barattolo ermetico avranno sicuramente una tenuta migliore.
Importante è anche, soprattutto nelle stagioni più torride, fare attenzione alla temperatura. L’hashish è particolarmente sensibile al calore, e andrebbe mantenuto ad una temperatura intorno ai venti gradi. In inverno questo significa tenerlo semplicemente in dispensa, ma in estate il frigorifero è più consigliato.