Avete pensato di usare la cannabis light per preparare un decotto o un tè ma non sapete come fare? In questo articolo vi sveliamo la nostra migliore ricetta per un tè Chai tutto artigianale. Quello che vi occorre è un’infiorescenza, del latte (e poi vi spieghiamo perché è essenziale il latte) e spezie a volontà.
Pronti? E allora cominciamo!
Ricetta Chai tè alla cannabis light
Ingredienti
- 1-2 gr di infiorescenza già tritata (o da tritare con un grinder)
- 300 ml di latte
- 1 bustina di tè (opzionale)
- 1 bastoncino di cannella
- 2-3 chiodi di garofano
- 1/2 cucchiaino di zenzero
- cannella o cioccolato in polvere
Preparazione
Versate il latte in un pentolino antiaderente e mettetelo a scaldare a fiamma media, girando di tanto in tanto per assicurarvi che non bruci. Quando ha raggiunto la fase di sobbollitura aggiungete le infiorescenze tritate e lasciatelo cuocere sempre a fiamma media per 1-2 ore (più tempo rimane in infusione, maggiore sarà la quantità di CBD che verrà decarbossilata e infusa nel vostro latte). Trascorso questo tempo staccate la fiamma e aggiungete il bastoncino di cannella, i chiodi di garofano, lo zenzero e, se volete dare un sapore più intenso al vostro decotto, anche la bustina di tè. Lasciate in infusione 5 minuti, poi colate il vostro decotto con un colino stretto (o una garza).
Versate il tutto in una tazza, spolverate con la cannella o il cioccolato in polvere et… voilà, il vostro Chai tè alla cannabis light è pronto!
Potete gustarlo con dei biscotti normali o, perché no, con dei gustosi biscotti alla cannabis light (trovate la nostra ricetta qua).
Perché sobbolire il CBD nel latte?
Il CBD è una molecola complessa, derivante dal metabolismo della cannabis sativa. Come diversi altri composti vegetali, questa molecola ha poca affinità con l’acqua, cosa che le impedisce di infondersi favorevolmente nel mezzo acquoso. Avete mai fatto la prova? Se mettete delle infiorescenze in acqua potrete attendere anche delle ore e tutto quello che otterrete sarà una concentrazione di CBD davvero esigua. Questo dipende dal fatto che la CBD ha pochissimi gruppi reattivi che possono interagire con l’ossigeno e gli idrogeni dell’acqua. In gergo chimico, si dice che la CBD è una molecola apolare.
Per questo, per preparare il nostro tè abbiamo bisogno di un solvente altrettanto apolare (il simile scioglie il simile, come si suol dire in laboratorio). Il nostro migliore alleato in questa sede è proprio il latte, la cui struttura si sposa in modo ottimale con il CBD. Riscaldando il latte con l’infiorescenza al suo interno ci assicuriamo che la molecola di CBD venga circondata dalle particelle di latte, e dunque che non precipiti sul fondo impedendoci di recuperarla nel nostro tè. Inoltre, lasciandola diverse ore ci assicuriamo che i residui non decarbossilati di CBDA contenuti nella canapa reagiscano e si trasformino in CBD, principio attivo che contiene gli effetti benefici per il nostro organismo.
Note storiche sul tè alla cannabis
L’uso dei prodotti della canapa ha origine antiche. Residui di cannabis sono stati rinvenuti in reperti provenienti da Cina, Egitto e India e risalenti anche al 10000 A.C. Numerosi testi ne descrivono l’utilizzo in forma di tè e decotti, come ad esempio l’Ebers Papyrus, un documento egiziano del 1550 A.C che illustra come infondere la canapa per ottenere un potente rimedio naturale. E ancora, in India si usava il Bhang (una bevanda a base di cannabis e spezie) già prima del 1000 A.C sia per scopi rituali che medicinali, perché era noto che alleviasse disagi come il mal di testa, l’insonnia e il mal di stomaco.
Quello che sappiamo, oggi, è che tè e tisane alla cannabis light sono un’interessante alternativa di assunzione della CBD, più lieve e dolce dell’inalazione ma anche più rilassante. Un decotto alla CBD può aiutare nel trattamento dei reumatismi, delle cisti e dei dolori a questi collegati, nonché delle nevralgie e dell’insonnia.