Trattare ansia e depressione con il CBD: si può e quanto è efficace?

Staff WeWeed

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Abbiamo già analizzato diverse applicazioni della CBD in campo medico, ma ancora non abbiamo parlato del suo utilizzo in relazione ai disagi mentali. Ansia, depressione, attacchi di panico, paranoia: in che rapporto sono con la CBD? Si possono attenuare i sintomi di queste patologie con l’uso della canapa light? Vediamo cosa dicono le ultime pubblicazioni

Disclaimer: questo non è un articolo di consigli medici e le informazioni qui riportate non sostituiscono il parere di un medico.

L’uso del CBD negli studi sul trattamento dell’ansia e della depressione

Quando parliamo di correlazione tra CBD e disagi mentali ci addentriamo in un terreno incerto e ancora poco esplorato. Al contrario dei trattamenti per l’epilessia e dell’uso del CBD in campo sportivo infatti (entrambi supportati da un gran numero di pubblicazioni), sono ancora poche le indagini cliniche a riguardo. Questo perché la nostra sfera neurologica e psichica è assai complessa e disagi mentali come ansia, depressione, paranoia e attacchi di panico si portano sempre dietro un gran numero di complicazioni; non è semplice rintracciarne le cause psico-chimiche, né definirne con buona certezza gli effetti sulla vita quotidiana dei pazienti.

Mettere a punto nuove terapie, a maggior ragione, si dimostra un processo lento e complicato, che richiede continue revisioni. In questo grande intreccio di dati e ricerche, emergono però i primi studi dal vivo sull’uso del CBD puro, in cristalli, per gestire i sintomi dei disordini mentali. Si tratta ancora di ricerche allo stato embrionale, con pochi soggetti e ancora poca forza scientifica, eppure è interessante osservare quello che ci dicono.

Le ultime pubblicazioni

Da uno studio condotto a Vienna su pazienti adolescenti affetti da dipendenza, ansia sociale e depressione, è emerso ad esempio che il trattamento con il CBD, prolungato in un arco di tempo consistente, porta con sé diversi benefici. In primis, il CBD si dimostra un buon avversario per l’astinenza da sostanze chimiche, capace di mitigare il bisogno e lenirne gli effetti secondari. Ma, cosa ancora più interessante per la nostra indagine, sembra mostrare effetti positivi nell’attenuazione dell’ansia e della paranoia, nonché dei sintomi più comuni della depressione. Tutto questo senza presentare effetti collaterali superiori di una leggera sonnolenza.

Anche un’indagine condotta dall’università di Boston nel 2019 identifica nel CBD un candidato interessante nel trattamento della depressione. Ma in questo caso, lo studio avverte la comunità scientifica che ci sono ancora troppe poche prove a sostegno dei benefici della canapa light sui disagi mentali. Molti dei processi di interazione di questa sostanza con il nostro organismo sono ancora ignoti, e non si conoscono a sufficienza i potenziali effetti secondari su pazienti già sensibili ad alterazioni mentali.

Conclusioni: CBD e depressione, un successo solo potenziale

Quello che emerge, dunque, da queste indagini e da altre altrettanto recenti è che il rapporto tra CBD e depressione è potenzialmente molto interessante, ma ancora troppo allo stadio embrionale per essere dichiarato un successo. Servono ulteriori studi e ricerche che approfondiscano ogni aspetto (positivo e negativo), prima di poter suggerire i trattamenti a base di canapa light ai pazienti affetti da disagi mentali. Un successo parziale, quindi, ma che ci fa comunque ben sperare. Negli ultimi anni stanno aumentando le sperimentazioni che coinvolgono l’uso dei principi attivi della canapa light, anche nel campo della cura dei disturbi mentali. Non è da escludere, dunque, che da qui a qualche anno avremo risposte più certe e forse anche le prime prove certe dei benefici del CBD nella cura di ansia e depressione.

Articoli citati

Cannabidiol treatment in an adolescent with multiple
substance abuse, social anxiety and depression
Clarissa Laczkovics · Oswald D. Kothgassner · Anna Felnhofer · Claudia M. Klier
https://doi.org/10.1007/s40211-020-00334-0

S-adenosyl- L -methionine (SAMe), cannabidiol (CBD), and kratom in
psychiatric disorders: Clinical and mechanistic considerations
M. Taylor Levine a , Jin Gao b,c , Senthil Kumaran Satyanarayanan d,e , Sarah Berman a ,
Jack T. Rogers b , David Mischoulon a,
https://doi.org/10.1016/j.bbi.2019.07.013

The complexity of pharmacology of cannabidiol (CBD)
and its implications in the treatment of brain disorders
Sonja Elsaid 1,2 and Bernard Le Foll 1,2,3
Neuropsychopharmacology (2019) 0:1–2;
https://doi.org/10.1038/s41386-019-0518-1

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